La Primavera Araba
Rabbia, Treccani : "Stato fisiologico di intensa attivazione emotiva associata a forte disapprovazione. Presente nell'uomo sin dalla nascita, è una delle otto emozioni fondamentali".
Il 21 Aprile 1950, mentre nella città di Bologna il popolo festeggiava i cinque anni dalla liberazione dall'occupazione nazifascista, 10.000 chilometri più ad ovest, nel profondo sud degli Stati Uniti, venne alla luce un bambino destinato a scuotere le coscienze di tutti con la sua lotta e il suo coraggio.
Nato nella contea di Jefferson, agglomerato urbano con poco meno di 60.000 abitanti nello stato dell'Arkansas, 'Lil' Bobby Hutton, al secolo Robert James Hutton, dovette fare i conti sin da piccolissimo con un clima di grande intolleranza e segregazione, persino all'interno della sua città natale, realtà rurale in un contesto sudista e prevalentemente retrogrado. Cresciuto in una famiglia di afroamericani, all'età di tre anni fu costretto a scappare assieme alla sua famiglia ad Oakland -California- a seguito di ripetute intimidazioni e minacce da parte di alcuni esponenti del Ku Klux Klan, setta più terroristica che para-politica con ideologie xenofobe e suprematiste.
La vita per un nero negli anni '50 era tutt'altro che semplice, dal momento che, sia pur con le dovute differenze, un'atmosfera razzista e discriminatoria aleggiava su quasi tutti gli stati del continente americano, limitando fortemente le occasioni di lavoro, educazione e svago.
La pesante tensione sociale derivante dall'antico conflitto tra neri e bianchi sembrava però essersi leggermente attenuata grazie all'operato di attivisti nonviolenti come Martin Luther King e all'intraprendenza di figure emblematiche come Rosa Parks.
Ma, nonostante il carattere perlopiù pacifico delle proteste e delle iniziative a favore dei diritti degli afroamericani, nacquero, sempre negli stessi anni, anche movimenti più radicali ed estremisti: su tutti i Black Muslims, che vedevano come leader di riferimento Elijah Muhammad e Malcolm X, sebbene quest'ultimo si sia poi distaccato dall'organizzazione per continuare a predicare autonomamente.
Nel 1966, mentre era ancora impegnato nel proprio percorso di studi, Bobby Hutton entrò in contatto con Huey P. Newton e Bobby Seale -fondatori di un movimento di protesta per i diritti degli afroamericani (il cosiddetto Black Panthers Party)- i quali, distaccandosi totalmente dalla filosofia nonviolenta di Martin Luther King, organizzarono dei corsi di autodifesa per le comunità nere e cominciarono a predicare la necessità, al fine di prevenire o evitare soprusi e arbitraria coercizione, del ricorso alla resistenza armata, unico vero strumento di lotta sociale.
Durante la seconda metà degli anni '60, le Black Panthers si resero protagoniste di proteste pacifiche, come quella contro il divieto di trasporto delle armi da fuoco nei luoghi pubblici, il 2 maggio 1967, ma anche di azioni paramilitari, sparatorie e scontri con le forze dell'ordine che, sino a quel momento, non avevano avuto nessuna premura o riguardo nei confronti dei detenuti afroamericani, e si erano anzi macchiate, più o meno direttamente, di vere e proprie congiure verso la comunità nera. Emblematici furono l'arresto di Rubin Hurricane Carter, pugile nero aspirante al titolo mondiale dei pesi mediomassimi, ingiustamente accusato di omicidio e condannato a ben 22 anni di reclusione, e l'uccisione da parte di due suprematisti del giovane Emmett Till, "reo" di aver parlato con una ragazza bianca (entrambe le storie vennero poi narrate da Bob Dylan in due sue celebri ballate).
Il 6 aprile 1968, dopo soli due giorni dall'uccisione di Martin Luther King, Bobby Hutton rimase coinvolto, assieme ad altre tre Pantere Nere, in uno scontro a fuoco con la polizia. Sopravvissuto alla raffica iniziale, Bobby decise di arrendersi e consegnarsi al braccio armato della giustizia, essendo l'unico ancora in vita. Uscito disarmato allo scoperto, fu freddato con dodici colpi su tutto il corpo.
Bobby Hutton, fiore spezzato simbolo di resistenza e sognatore di un mondo eguale.
-Francesco De Paolis
Rabbia, Treccani : "Stato fisiologico di intensa attivazione emotiva associata a forte disapprovazione. Presente nell'uomo sin dalla nascita, è una delle otto emozioni fondamentali".
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