La Superlega non è la morte del calcio

21.12.2023

Se la ricordano tutti gli appassionati di calcio la notte tra il 18 e il 19 Aprile 2021. 

Per chi avesse delle mancanze di memoria, durante quella serata venne emanato il comunicato di fondazione della Superlega, con i nomi delle squadre partecipanti, il regolamento, e il resto delle informazioni necessarie.

Fu un fulmine a ciel sereno, io personalmente stavo guardando il "Club" di Fabio Caressa, e fu proprio il conduttore a interrompere le discussioni del momento per annunciare la nuova rivoluzione del calcio.

O almeno quella che sembrava essere, una rivoluzione. 

Sempre se vi ricordate di quei giorni, alla fine il progetto si fermò, 10 delle 12 squadre ne uscirono formalmente con tanto di comunicato. 

Si pensò che ciò fosse dovuto alla vittoria del popolo, alla sua spinta reazionaria, conservatrice, alle proteste dei tifosi in prima persona (ovviamente non in Italia, qui ci si scontrava a colpi di tweet). Il mondo del calcio nel suo insieme si professò contrario ad un sistema a circuito chiuso, dove non c'era spazio per la meritocrazia, e a cui si poteva accedere solo su invito.

Di volta in volta, quindi, la macchina della Superlega si sgretolò, e gli amanti del pallone tornarono nella propria bolla a gustarsi il calcio del popolo.

Striscione esposto dai tifosi del Liverpool durante la protesta
Striscione esposto dai tifosi del Liverpool durante la protesta

Tra gli amanti del pallone, o almeno tra i coinvolti, va citato Andrea Agnelli, che da Presidente dell'Eca (l'associazione che rappresenta i club in Europa, in sinergia con la UEFA) fu tuttavia uno dei maggiori promotori di questo campionato stellare, poi non realizzato. E, chissà perché, a distanza di qualche mese scoppiò lo scandalo delle plusvalenze, che lo costrinse a lasciare la Juventus.

In una guerra ci sono vincitori e vinti, e se fai parte dei secondi poi i primi non si accontentano della pace, vogliono far sprofondare lo sconfitto. 

Ma questa è un'altra storia. 

Ritorniamo alla nostra Superlega.

L'insurrezione dei democratici del calcio ha portato l'aristocrazia ad abbandonare il progetto. Questo è ciò che è stato raccontato almeno. Ma siamo sicuri?

Beh, oggi è facile rispondere.

"La Corte di Giustizia Europea si è espressa sul ricorso presentato dai fondatori della Superlega riguardo al monopolio di FIFA e UEFA sul calcio. A Lussemburgo la sentenza è stata favorevole: le due federazioni calcistiche violano il diritto UE e quindi restringono la concorrenza. Addirittura, la Corte ritiene che FIFA e UEFA stiano abusando di una posizione dominante".

Ovviamente non è così. Real Madrid e Barcellona sono le uniche due società a non essersi tirate fuori dal programma, in attesa proprio della sentenza di oggi. Sentenza della Corte di Giustizia che ha dato ragione agli organizzatori della Superlega, e di conseguenza anche all'azione dei due club spagnoli. 

Tant'è che Florentino Perez, presidente del Real Madrid, esulta così:

"Siamo all'inizio di un nuovo tempo e potremo lavorare liberamente, senza minacce, con l'obiettivo di innovare e migliorare il calcio. Da oggi il presente e il futuro sono finalmente nelle mani dei club e dei tifosi. Segnerà un prima e un dopo, è un grande giorno per la storia del calcio".

Florentino Perez
Florentino Perez

La domanda che mi sono posto è: ma perché il miglior presidente della storia del calcio, del club più prestigioso, espone la necessità di migliorare il sistema?

D'altronde, il Real Madrid, non è una società che ha bisogno di una rivoluzione per campare.

Bisogna partire da un assunto: Perez è un fuoriclasse, un visionario 

Il calcio ha toccato, dall'acquisto di Neymar per 222mln in poi, il picco finanziario. Soldi, soldi ovunque e per tutti. Affari di mercato illogici, spregiudicati, stipendi esagerati. Il mio, attenzione, non è un giudizio di valore. Non sto dicendo che determinati giocatori non meritassero determinate cifre, visto che i prezzi li fa, appunto, il mercato. La lista di aggettivi che ho srotolato non è riferita a questo. Le azioni sono state spregiudicate per i club, per le finanze dei club.

Che voglio dire?

Il calcio sta collassando

Racconto un aneddoto per spiegare perché dico questo.

Ho avuto modo di assistere ad una conferenza, nel Gennaio 2023, in cui erano ospiti alcuni dirigenti della Sampdoria. Sampdoria che navigava nel fango, ultima in campionato, col rischio palpabile del fallimento. Bene. Un intervento ha attirato particolarmente la mia attenzione.

Uno degli ospiti ha infatti spiegato come una squadra di SERIE A, non di promozione, abbia come uniche entrate reali i diritti tv. Uso il virgolettato per chiarezza, le parole non furono esattamente queste.
"Facciamo un esempio, gli incassi del botteghino. La gradinata ha 10.000 posti. Poniamo che l'abbonamento annuale per lo stadio costi 100. La gradinata è tutta abbonata. L'incasso è di 1 mln di euro. Con quel milione, al netto delle tasse, la società può pagare a malapena lo stipendio annuale del 25esimo della rosa".

Si, 500.000€ all'anno li guadagna, forse, il terzo portiere. Quindi tutti gli incassi degli abbonamenti confluiscono nello stipendio del 25esimo.

L'ospite ha anche aperto una parentesi sugli agenti dei calciatori, i quali durante le operazioni dei trasferimenti richiedono una commissione ad entrambe le società in trattativa. E non parliamo di 15,20 mila euro. Si parla di milioni. Un'altra uscita a carico delle società.

Beh, è chiaro come ci sia un problema di fondo, radicale.

Quindi, come si cerca di tappare questi buchi? Con gli introiti dei diritti tv.

Il nostro sistema è l'esempio lampante di come ci siano delle emergenze da affrontare. Mancano i soldi, ci si svende alle tv. Si gioca il venerdì, il sabato pomeriggio, il lunedì sera. Tv che poi alzano annualmente i costi degli abbonamenti, perché anche loro in crisi, e che per di più offrono un servizio pietoso. Vi sembra un sistema sano? Se siete ancora ottimisti, aspettate.

Sapete, dal 2000 in poi, quante società di calcio italiane sono fallite?

182. 

182 aziende che hanno licenziato dipendenti, portato alla bancarotta (a volte anche in galera) persone, e costretto al pianto migliaia di tifosi lungo tutto lo stivale.

Quindi, al netto di tutto ciò che è stato affrontato fino ad ora: il calcio, italiano e non, può continuare così?

Assolutamente no. 

Ricordate qual era l'assunto da cui siamo partiti? Se, ancora, avete dei problemi di memoria, ve lo ripeto. 

Florentino Perez è un visionario.

Se si mette contro i giganti di Fifa, Uefa, lo fa perché sa che così, il suo business per primo, e anche il calcio, rischiano di morire.

Siete sicuri di non volere la Superlega? 

Nel lontano 2021 venne stroncato il progetto perché non permetteva ai non invitati di accedere al torneo. E quindi "non poter vedere un' Atalanta in Champions League", sogno, a quanto pare, di tutti gli appassionati di questo sport, era ciò che faceva gelare il sangue, in nome della giustizia e del merito.

Bene.

La nuova Superlega non sarà così. Sono previste tre leghe: Blue League, Gold League, Star League. Enunciate in ordine gerarchico crescente. Ci saranno promozioni e retrocessioni tra i campionati. Per accedere al livello più basso, la Blue League, si farà fede al risultato nel torneo nazionale.
Per il primo anno, a far parte della Star League saranno presumibilmente le famose 12 squadre del progetto iniziale (qualora decidessero di partecipare).

Ah, dimenticavo. Gli incassi saranno decisamente superiori a quelli garantiti attualmente dalle varie coppe europee per club.

Ah, dimenticavo. È stato dichiarato da A22, la società dei club fondatori, che le partite verranno trasmesse in chiaro, gratuitamente.

C'è quindi il merito, gli introiti sono maggiori, e per di più si può vedere gratis.

Siete ancora contrari alla Superlega?

-Matteo Fanelli


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