Ci lascia
praticamente in mezzo al niente, stremati, con un infortunato. Inutile stare
qui a descrivere le parole che sono volate. Ci mettiamo
in cammino verso l'aeroporto, 15 minuti a piedi. Arriviamo,
entriamo e ci sediamo da Starbucks. Mangiamo un wrap riscaldato. Ci
addormentiamo sulle sedie.
Mi sveglio
alle 4 del mattino, il nostro volo è previsto alle 7. Il mio socio mi chiede
qualche minuto in più di sonno, lo accontento.
Dopodiché andiamo a fare i controlli, e ci addormentiamo un'altra ora
aspettando che esca il Gate. Alle 6 esce, lo raggiungiamo.
Ci mettiamo sulle sedie di fronte al nostro imbarco, ancora chiuso. Ci
addormentiamo.
Mi sveglio, per la seconda volta in 5 ore, di soprassalto, dei ragazzi italiani
ci sono venuti a chiamare perché il gate sta per chiudere, e loro hanno fatto
cenno alle hostess di aspettare che ci svegliassimo. Li ringraziamo, con
l'animo di chi ha dormito su delle sedie a più riprese ma cercando di mostrare gratitudine, e ci imbarchiamo nel
volo per Bruxelles.
Anche in
Belgio ci fermiamo da Starbucks, prendo un caffè. 3.20€.
Passiamo il
tempo giocando a tressette, tanto ormai il mio socio ha imparato. Mi batte
addirittura.
Volo per Ciampino.
Ci addormentiamo.
Siamo a
casa.
Ah, i
mercoledì di coppa.